mercoledì 18 gennaio 2017

Ciò che "media-mente" crediamo è falso ?

La Democrazia si basa su dei principi ed uno di questi è la LIBERTA', o almeno così dovrebbe essere.
Tra le Libertà, elencate o meno dalle varie costituzioni, quelle che non mancano mai sono quella di stampa (e per estensione quella di tutti i media) e di opinione, ma le due libertà, nella maggior parte degli stati (anche occidentali), vengono puntualmente disattese.
In effetti, a ben vedere, si dovrebbe dire che entrambe, non sono del tutto scomparse, sono solo "liberamente manipolate".

Dai più antichi imperi quali l'Antico Egitto, l'impero Babilonese o Assiro o Persiano, quello Romano e così via fino alla Prussia di Bismarkiana memoria ed alle più recenti Dittature Nazo-Fasciste e , ancora attualmente (vedi Cina etc;) "Para-comuniste", coloro che governavano, erano molto attenti all'opinione pubblica (fino a due secoli fa veniva ancora chiamata "vox populi")
In generale un regnante, pur basandosi spesso su un "mandato divino" (questo anche nell'europa feudale) doveva comunque cercare di fondare su basi popolari questa tesi e quindi cercava, ove poteva, di influire sui sudditi mediante una diffusione (migliorativa) delle sue gesta o (denigrativa) di quelle dei suoi avversari.

Nelle "Democrazie occidentali" questo non è più possibile, o meglio non dovrebbe esserlo, proprio perchè contrario al concetto di libertà di stampa e di opinione.
Come già molti hanno da tempo compreso (e come il video sopra conferma) la franchigia del pensiero è, al contrario, assai più limitata oggi di quanto non lo fosse nei secoli passati.

La massima concessione che lo stato dà al cittadino è solo una rappresentazione figurata di quello che dovrebbe essere; è la carota sventagliata davanti all'asino che tira il carretto pieno : la povera bestia si sforza a trascinarlo nel vano tentativo di fare la cosa giusta per sè : mangiarsi la carota.
La TV ed i giornali sono il mezzo dei nostri "governanti" per farci credere di essere nel giusto, anche quando commettiamo le più orrende nefandezze.
I governi occidentali, in particolare quelli europei e degli USA con i loro affiliati, proprio perchè non vogliono svelarsi per quello che realmente sono (ovvero delle Dittature oligarchiche) devono operare in maniera molto più subdola che non le dittature vere e proprie (che almeno avevano il merito, se così si può dire, di mostrarsi palesemente con la censura completa).

IRAN, IRAQ, LIBIA, AFGHANISTAN, SIRIA sono solo alcuni dei casi in cui i mezzi di comunicazione hanno operato per ordine e conto dei "poteri forti" e/o dei governi interessati (USA in primis ma non solo, Inghilterra, Francia, Germania e sì anche l'Italia) prima denigrando questi "regimi" all'inverosimile e poi esasperando (se non inventando) minacce fantasma da parte di questi paesi nei nostri confronti.
Gheddafi era un pazzo? Saddam Hussein era un assassino megalomane assetato di potere con un arsenale nucleare e batteriologico? Bashar Al-Assad è un dittatore anti democratico (sebbene sia ancora al potere per votazione plebiscitaria del popolo siriano)?
Quanto di queste notizie era vero? Erano davvero queste le motivazioni che hanno fatto intraprendere le azioni belliche contro (e non " in aiuto di ") questi paesi? O non era piuttosto l'impellente bisogno delle lobbies (del petrolio, delle armi e di tutte quelle che imperano sulla ormai affermata globalizzazione mondiale) di penetrare in un mercato semi-vergine (quando non era troppo "indipendente" come nel caso del petrolio in Libia e in Iraq) quale erano questi stati?
E a cosa hanno portato questi sconsiderati attacchi? Ad una reazione (terroristica) che tutti noi temiamo, aborriamo e colpevolizziamo. A governi fantoccio che non riescono a sopravvivere se non con l'aiuto delle forze NATO (quando queste vengono lasciate sul territorio "conquistato").
Eppure cosa pensava la maggioranza degli occidentali quando sono state intraprese queste azioni di invasione volta alla "liberazione dei popoli sottomessi"?
Non c'è niente da fare, siamo noi (non tutti chiaramente) che fa muovere il carretto, siamo noi l'asino.

Mettiamola così : il cittadino viene raggirato perchè vuole esserlo, crede perchè vuole farlo, Quello che non riesce a credere (e non vuole) è che stiamo vivendo in un sistema di falsa libertà o falsa democrazia, che dir si voglia.
Quello che ci fa credere di essere nel giusto è un artificio della nostra mente. Viviamo in una specie di realtà simulata creata da una matrice ormai ultra-umana : Il Capitalismo Illuminato Istituzionale
I media sono coloro che pitturano la realtà voluta dal Mercato Capitalista Istituzionalizzato (ormai radicato in profondità nelle attuali fac-simili-democrazie).

Anche senza tirare in ballo le influenze che hanno avuto sulla preparazione psicologica alle guerre o a quella di propaganda contro futuri (ma anche passati) pseudo-nemici quali la Russia, Cuba ed altri paesi "socialisti" del Sud America, si può dire che il quadro che dipingono continuamente attorno a noi occupa tutti i 360° della nostra visione.

Nel pensiero politico, nel pensiero economico-istituzionale (PIL-Spread-Governance etc; tutti "rating" portati assiduamente alla ribalta dai mezzi di comunicazione con un martellamento efficace, atto a far "digerire" tributi e sperequazioni economiche altrimenti inaccettabili), nel pensiero razziale, in quello lavorativo e finanche in quello personale: ovunque guardiamo il nostro "modo di essere" è fortemente influenzato dai media o, per derivazione, dal senso comune della gente che ci circonda.

Faccio un esempio :
-Se menziono in questo Blog un extracomunitario centro-africano chiamandolo "negro" o "nero" chi mi legge pensa immediatamente che sono un razzista. Assolutamente falso (che ci crediate o no) ma così è se vi pare . Eppure fino a non molto tempo fa non c'era un altro modo di chiamarlo, così come non c'era altro modo di chiamare un Marocchino (o forse era meglio chiamarli entrambi "africani" ?) o un Ebreo.
Primo perchè la parola "extra-comunitario" non poteva esistere (non esisteva ancora l'Europa Comune) e secondo perchè non era necessariamente legata al successivo intendimento di "insulto" (diverso poteva essere chiamare "giallo" un asiatico orientale, in quel caso era una offesa voluta).
Ma lo stesso vale (sindacalmente parlando) se dessi dello "spazzino" ad un "operatore ecologico" o parlassi di un bidello ("custode dei locali scolastici").  
Cos'è che ci ha fatto diventare nostro malgrado dei "razzisti al contrario"?

Quando un certo Pasolini venne intervistato riguardo il suo pensiero sui media (ed in particolare sul futuro del rapporto del cittadino con la TV ancora agli albori in Italia) quello che disse, tra le altre cose, fu che (l'effetto che ha) il medium di massa "..... nel momento stesso in cui qualcuno ci ascolta dal video, si instaura in lui un rapporto da inferiore (lui stesso) a superiore (noi in TV), e questo è un rapporto spaventosamente antidemocratico" e poi "...le parole che cadono dal video cadono sempre dall'alto..." e quindi vanno sempre e comunque ad incidere su quello che è il precedente pensiero personale , giuste o sbagliate che siano le idee trasmesse.


Per concludere mi piace citare un estratto (da "Matrix", del 1999) che racchiude in brevi parole (e meglio) quanto da me espresso in questi miei pensieri disordinati:

« Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. »
(Morpheus a Neo)
  Voster Semper Voster

     The Captain


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