martedì 11 aprile 2017

Fini : "Il futuro è il passato"

Questo post segue l'ultimo da me scritto ormai due mesi or sono è ne è quasi una diretta continuità.  Trovo giusto scriverlo in conseguenza del video qui sotto che, in qualche modo, mi conforta e mi dimostra che quanto da me scritto in precedenza è, tutto sommato, qualcosa di più di vaneggiamenti soggettivi utopistici.

 

Come spesso accade mi trovo d'accordo con Fini su (quasi) tutto (il mio relativismo non mi permette mai di esserlo al 100%).
La mia visione del futuro è molto simile a quella del filosofo-giornalista (qui da me molto semplificata).   
Cerchiamo di capire : La base di tutto il desiderio liberal-occidentale (ma ormai, direi, globale) è il benessere, ma raggiunto questo, le spese per il mantenimento del proprio benessere o il desiderio di migliorarlo ci obbligano a continuare nella fatica perpetua per assicurare (al futuro) ciò che si è raggiunto o una scalata verso il vertice. 
Tutto questo a scapito del presente. 
Ma il presente è oggi (ieri è passato e del futuro non vi è certezza, mai) 
L'oggi è la nostra vita, l'unica cosa che ci appartiene, istante x istante, e noi ce la stiamo portando via senza renderci conto del danno irreparabile che ci auto-arrechiamo.
Questo vale per l'ultimo operaio/tranviere/commesso di magazzino etc; fino al banchiere/politico/industriale etc; più affermato. 
La corsa al benessere o al potere personale (o al Capitale se preferite) è come un treno (come dice appunto Fini) che in questi anni non ha mai smesso di accelerare (forse verso un dirupo o un muro) e quello che succede all'interno di esso (passeggeri di 2a e 3a classe che riescono ad arrivare fino alla 1a e viceversa) non incide minimamente nè sulla velocità del convoglio nè sulla vita dei passeggeri poichè , quando sarà troppo tardi e ci accorgeremo del muro o del precipizio, tutti i passeggeri delle 3 classi faranno la stessa fine.
Personalmente, quando Fini dice "morire tutti, subito" dice una personale verità che tradotta significa: "se questo mondo impazzito ha da finire, meglio subito che quando la velocità sarà ancora maggiore e maggior effetto avrà lo schianto".
Infine: poichè l'aumento esponenziale continuo è per sua natura impossibile e quindi il ns. modus vivendi che opera in funzione di esso è ugualmente insostenibile per un lungo futuro, quando tutto collasserà , allora, e solo allora,  potrà esserci un riavvicinamento dell'uomo ai tempi della natura, al tempo "presente" che oggi non apprezziamo più. 
Per questo "il futuro è dietro di noi", solo che al momento non abbiamo nè il tempo nè la capacità di voltarci a guardarlo.